(Attenzione post lungo e un po’ sconcertante)
Qualche anno fa la mia famiglia ed io ci siamo trasferiti in Francia. Quando parlo di famiglia, mi riferisco a questa completa di gatti al seguito; per la precisione tre gatti!
Per chi non ha mai avuto la splendida idea di far volare il proprio fido, spiego la procedura:
– non tutte le compagnie aeree accettano animali in cabina. Quindi è necessario scegliere la compagnia che lo permette e non quella economicamente più conveniente.
– Anche gli animali pagano un biglietto di volo, che ahimè ha un prezzo fisso, inoltre ogni singolo volo accetta un massimo di due animali perché hanno un posto fisso ( in realtà il povero fido deve viaggiare in un trasportino minuscolo che dev’essere collocato sotto il sedile anteriore, in più è previsto un animale per passeggero, non di più!)
– L’animale dev’essere munito di microchip, registrato all’anagrafe canina (in Italia non esiste anagrafe felina)
– L’animale deve possedere regolare passaporto di viaggio
– Il paese in cui atterra potrebbe richiedere vaccini supplementari
– Le compagnie aeree richiedono un certificato medico, in cui il veterinario attesti le buone condizioni di salute dell’animale (validità del certificato 48h)
Come se tutta questa trafila infinita non mi avesse provato sufficientemente, vi ricordo che dovevo far viaggiare 3 gatti!
Mio marito parte e si porta la prima gatta, che un po’ per la leggera sedazione, un po’ perché terribilmente offesa e risentita per il trattamento riservatole, ha mantenuto il gioco del silenzio e dello sdegno, finché non sono giunti a destinazione!
Io e mio figlio partiamo con gli altri due gatti; uno di carattere remissivo ha dormito come se nulla fosse, come se ogni giorno salisse e scendesse dagli aerei.