2019.

Lavoravo come dog-sitter per 7 giorni alla settimana, tre volte al giorno. Paga mensile: €150, coprendo ogni turno, altrimenti mi venivano detratti €1,76 dallo “stipendio”.

Sono dotata di grande ed immensa pazienza, la medesima che mi impedisce molteplici ergastoli mensili. Ma quel giorno, per la prima volta, cedetti.

Il cane, piccolo ma letale, aveva il vizio di strattonarmi facendomi spesso ritrovare a frenarne le gittate puntando i piedi a terra, trascinata, a mo’ di sci d’acqua.

Quella dannata volta, sacchetto ricolmo di pupù santa (pancina docet), guinzaglio arrotolato intorno alla vita, occhiali da sole finiti a terra, stavo per mettere un piede sui residui delle deiezioni loppidiche (‘sta bestia soffriva di perenni diarree).

In un breve, raro impeto di nervosismo, sibilai a voce bassissima tutta una serie di epiteti concernenti nell’attribuzione di sembianze suine alla madre di Gesù Cristo.

Ma lo feci di fronte ad un’abitazione, con tanto di vecchia affacciata al primo piano: “Maleducata! Non si dicono queste cose a casa mia!”.

“Signora, primo: non l’avevo vista. Secondo: questo è suolo pubblico. Terzo: bestemmiare la Madonna non costituisce reato, ergo mi sento libera di farlo quando e dove mi pare e piaccia”.

Chiuse la finestra, mugugando.
Ma gli anziani non erano sordi?