Mi autodenuncio.

Da quando sono nata, i miei hanno sempre avuto una gigantografia di David Bowie appesa in salotto, in una veste insolitamente sobria, quasi borghese, assolutamente non uno scatto celebre, appoggiato a un microfono.

Alla mia ingenua domanda di bambina, “Chi è quello?”,

mio padre rispose “Ma è tuo cugino Davide!”.

Indovinate chi ha creduto fino a un’età semi-vergognosa che il mio distante cugino Davide avesse una carriera come cantante e vantasse una peculiare bellezza, prima di intraprendere l’attuale carriera di operaio.

Con annessa presentazione alle amichette dell’epoca dell’opera.

Ps: sono ora un’adulta che adora Bowie.

Genitori infami.