Sono consapevole che susciterò le ire dei più legati ai principi morali, e ci può stare.
Mi autodenucio.
Ho avuto il ruolo di amante per una quindicina d’anni, non con la stessa donna.
L’amante a volte viene visto come il più furbo dei tre, il primo con cui prendersela, l’unico colpevole insomma.
La prima cosa che viene in mente è che l’amante goda di tutto questo.
Niente di più sbagliato a mio avviso.
È un discorso con tremila varianti, ci sono casi e situazioni da analizzare, ma tutto si riduce alla monotonia secondo me.
Facevo concidere orari, ero al corrente di tutto quello che succedeva alla coppia, delle bugie raccontate da lei, a volte ero amico o conoscente di lui con il quale ci bevevo una birra assieme.
Sono stati anni interessanti, dove vedevo l’amore sotto il punto di vista più negativo e deleterio possibile.
In realtà ero il terzo in comodo appunto, dovevo rispettare una sorta di protocollo, non dovevo fare progetti di nessun tipo, avevo uno schema della vita di lui e di lei, dovevo colmare i vuoti di lui, dovevo solo ed esclusivamente capire.
Sua chiaro, non voglio passare da vittima, è solo una considerazione.
Credo che siano stati gli anni più formativi della mia vita.