Molti anni fa vengo invitato con altri a casa di un amico di allora.

Si era appena sposato e aveva chiamato me ed altri a prendere un caffè nella sua nuova casa (gente danarosa, un palazzo a tre piani).

Ci sediamo, eravamo quattro o cinque su delle comode poltrone intorno ad un tavolino basso. Nel centro del tavolino un enorme posacenere, evidentemente pieno di gusci di arachidi o qualcosa del genere.

Io, purtroppo fumatore incallito, ne approfitto e nelle seguenti due ore spengo non so quante sigarette in questo portacenere, mentre chiacchieriamo del più e del meno.

Improvvisamente si palesa la moglie che sbianca in volto e, trattenendo a stento la rabbia, fa una scenata al neo maritino.

Quello non era un portacenere, bensì (perdonatemi, me ne intendevo poco allora ed ancor meno oggi) un costoso potpourrì composto da non so quali fragranze, regalatogli dalla sua amica del cuore.

Ovviamente l’avevo totalmente rovinato.
Non mi hanno più invitato.